La trasmissione L’inchiesta linkata dal sito RaiNews24
L’esclusiva inchiesta di Enzo Cappucci, che sulla base delle analisi chimiche effettuate sul cemento dei pilastri di una delle case dell’Aquila crollate, ha dimostrato che il cemento è in molti casi il vero assente nella tragedia che ha colpito l’Abruzzo. Le perizie chimiche hanno rilevato quantità minime di cemento, pari a 225.1 kg al metro cubo, quando la norma edilizia- peraltro in zona non sismica, si badi bene- prevede 350/400 chilogrammi per metro cubo. Questi i dati rilevati da uno dei principali laboratori di edilizia italiani, l’Istedil di Roma, che ha effettuato le analisi sul campione di calcestruzzo che il proprietario dell’edificio crollato ha prelevato da uno dei pilastri esplosi. Una prova inconfutabile che si aggiunge alle ispezioni sul posto compiute dai tecnici della protezione civile, che hanno certificato l’assenza di staffe dai pilastri dell’edificio in oggetto: i serramenti orizzontali indispensabili alla solidità del manufatto e, quindi, alla certificata porosità del composto dovuta alla dimensione degli inerti. Insomma, una miscela di situazioni a rischio create dalla mano dell’uomo, che ha amplificato e agevolato la forza distruttrice del sisma.
