La trasmissione Report di Milena Gabanelli linkata per chi non riesce a visualizzare dal sito Rai.tv causa “malfunzionamento” dello script silverlight …
22/04/2012
Il gruppo sanitario che fa capo alla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione gestisce ospedali e case di cura tra cui l’Idi, l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, con sede a Roma, uno dei più importanti centri di cura delle malattie della pelle. 1.500 dipendenti, centinaia di pazienti curati ogni giorno, oggi il gruppo si trova in forte crisi: da cinque mesi i dipendenti non ricevono lo stipendio con regolarità e la dirigenza ha difficoltà a riparare i macchinari. Cosa c’è dietro le difficoltà finanziarie del gruppo? Coperta da una legislazione che le consente di non rendere pubblici i propri bilanci la congregazione ha cercato di investire in imprese industriali , centri benessere e in affari poco chiari che negli anni hanno messo in crisi le sue casse dalle quali spesso i frati hanno attinto e non sempre osservando lo spirito che richiederebbe il loro voto di povertà.

Come è andata a finire :
Il gruppo sanitario Idi-San Carlo di Nancy, di proprietà della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione è sull’orlo del fallimento. Fornitori, medici e infermieri non vengono pagati da mesi. Le attrezzature mediche sono fuori uso e non vengono riparate per mancanza di liquidità. Il gruppo ha accumulato 600 milioni di euro di debiti. Anche il Vaticano è intervenuto: Benedetto XVI con uno dei suoi ultimi atti prima di dimettersi ha commissariato la congregazione nominando tre responsabili a cui ha affidato il compito di salvare l’Idi.La procura di Roma ha appena disposto l’arresto dei manager che hanno gestito gli ospedali negli ultimi anni: padre Franco Decaminada, Domenico Temperini e Antonio Nicolella.Tra le attività che avevano messo in piedi c’era anche un business nella ricerca e sfruttamento di petrolio in Congo. Hanno costituito due società una a Kinshasa, in Congo, e una in Lussemburgo. Proprio mentre la crisi degli ospedali si faceva più acuta varie centinaia di migliaia di euro sono rientrate in Italia dal Lussemburgo finendo a una società campana.